martedì 23 dicembre 2008

L'umano nascosto


Un mese al servizio di persone in stato vegetativo in un centro specializzato è, per un aspirante medico, innanzi tutto una grande opportunità di formazione professionale. Ma può anche essere una formidabile occasione di arricchimento umano. A testimoniarcelo sarà la studentessa casarzese Laura Massollo che sarà ospite del Centro Culturale Candiasco sabato prossimo 27 dicembre 2008 alle ore 21.00 presso l’auditorium di Villa Sottanis recentemente inaugurato a Casarza Ligure.

Laura Massollo è studentessa al quarto anno di medicina presso l’Università degli Studi di Genova.

domenica 28 settembre 2008

Parlano di noi


Da "il nuovo Levante", 26/09/2008

Nuovo circolo culturale a Casarza 

E' nato Candiasco 

CASARZA (sli) Uscire dalla solitudine e discutere insieme i problemi e le opportunità dei nostri giorni: nasce con questi obIettivi, nel 2007, il centro culturale Candiasco. «L'idea di creare un luogo di discussione e confronto nasce chiacchierando con alcuni amici dei gruppi parrocchiali giovanili- spiega Roberto Frugone,uno dei promotori del Centro - abbiamo scelto di chiamarlo Candiasco, il nome del primo gruppetto di case con cui nel Medioevo si identificava l'odierna Casarza».ll logo creato per il centro culturale rispecchia la sua formazione:un disegno rotondo formato da tante piccole case che si affacciano sulla piazza. La formazione cattolica dei promotori del Centro Culturale Candiasco si pone come un punto di partenza per una maggiore apertura verso le altre realtà:«Siamo persone che hanno seguito un percorso formativo, ma il Centro non ha una specifica connotazione "confessionale"- spiega Luigi Ceffalo, un altro dei promotori del Centro. Gli incontri organizzati dal Centro hanno riguardato ad oggi numerosi ambiti: da quello artistico, con il professore e scrittore Enrico Rovegno, a quello medico, con Susanna Ciari.«Sono stati incontri pubblici molto forti e percepiti positivamente sul territorio, data soprattutto -la scelta di un'impostazione umana» continua Frugone. Importante anche l'impegno promozionale per far conoscere questa nuova realtà:un blog attivo sin dall'inizio del progetto e un omonimo gruppo su Facebook.ll prossimo obiettivo? «La costituzione come associazione per consentire una più facile individuazione del centro, che, speriamo, possa trovare sede nel nuovo auditorium di Villa Sottanis». 

Chiara Staderoli

mercoledì 9 luglio 2008

Ça va sans dire

Alla fine, in barba ai profeti di sventura, non è successo niente. Non una rissa non una scazzottata non un colpo basso. Nemmeno una qualche scaramuccia verbale. Il narratore Rovegno non ha litigato col poeta Rovegno ma ha trovato con lui una perfetta simbiosi fatta di riflessioni, suggestioni, provocazioni: letteratura.

Ancora un grazie a tutti gli intervenuti lunedì sera alla presentazione di Appuntamento con il drago. E grazie anche al Comune, nella persona dell'Assessore Pezzi, per la consueta ospitalità. Ma soprattutto grazie a Enrico Rovegno per l'ennesima bella serata che ci ha regalato, nonostante il caldo, le vacanze, l'indifferenza.

venerdì 4 luglio 2008

Rovegno ci dà appuntamento con il drago

Un amico torna a fare visita al Centro Culturale Candiasco. Lunedì 7 luglio alle ore 21.00 presso la sala consiliare del Comune di Casarza Ligure avremo il piacere di ospitare per la seconda volta Enrico Rovegno. Il poeta e scrittore chiavarese, che nel gennaio scorso ci aveva amabilmente intrattenuto relazionando sull’attualità della poesia, ci presenterà in questa occasione Appuntamento con il drago, il suo ultimo romanzo. Non mancate: il drago potrebbe non prenderla bene.


Enrico Rovegno, nato a Genova nel 1950, sposato e padre di due figli, insegna Lettere nella scuola media superiore. Ha pubblicato saggi: Per entrar nel buio - Lettura di Finisterre di Eugenio Montale, Egic 1994; Leggendo Res amissa di Caproni: il Gelo e l'ultima caccia, in AA.vv., Studi di Filologia e Letteratura offerti a Franco Croce, Bulzoni, 1997 e ha collaborato, inoltre, con recensioni, articoli e saggi alle riviste "Rassegna della letteratura italiana", "Resine", "Quinta generazione", "Nuova prosa", e al quotidiano "Avvenire". I suoi romanzi Vigilia e Le mele di Zurbaran sono stati editi da Marietti rispettivamente nel 1987 e nel 1992. Ha pubblicato anche racconti (Il gallo, la luna e la paura, Sagno 1987; Piccolo manuale di fauna alternativa, in Nuova Prosa, 1989) e tre volumi di versi (I corvi di Elia, Forum, 1979, Sul Dorso del pesce, Ecig, 1988 e Ad familiares, De Ferrari, 2005). Il suo ultimo romanzo Appuntamento con il drago è uscito solo qulache mese fa per i tipi della casa editrice sestrese Gammarò.

domenica 8 giugno 2008

Incontro con l'Ass. Donatori Midollo Osseo


“La medicina e' la sola professione che lotta incessantemente per distruggere la ragione della propria esistenza.” (J. Bryce)


Tempistica, modalità e destinazione della donazione di midollo osseo non sempre sono conosciute da tutti. E’ per questa ragione che il Centro Culturale Candiasco è lieto di ospitare un incontro con la responsabile ADMO di Casarza Ligure. L’incontro con Susanna Ciari, al quale tutti siamo calorosamente invitati a partecipare, si terrà giovedì 12 giugno alle ore 21 presso la sala consiliare del Comune di Casarza Ligure (Piazza Mazzini,1). Vi aspettiamo.


Susanna Ciari è responsabile della sezione casarzese dell’Associazione donatori midollo osseo.

venerdì 30 maggio 2008

Mai senza l'Altro



Lettera della Commissione Giustizia e Pace degli Istituti Missionari Italiani su alcuni giudizi sui Migranti nel contesto attuale

Siamo Missionari/e, cioè Migranti.
Abbiamo passato buona parte delle nostra vita altrove, da Stranieri.
Come tali ci siamo sentiti accolti, amati e convissuto esperienze esaltanti di incontro, scambio e arricchimento. Nei giorni della guerra alcuni/e di noi sono stati protetti e salvati dalla gente. Conosciamo per esperienza la debolezza di trovarsi in un Paese straniero. Quegli anni e quei volti e quelle speranze ci hanno resi più attenti e vulnerabili, ci hanno aperto gi occhi sulla realtà del nostro mondo: ci hanno trasformato!

Come Missionari/e siamo profondamente feriti da quanto sta accadendo nella nostra terra, rispetto ai Migranti. Ci preoccupa il virus che gradualmente sta infettando non solo parte della nostra società ma anche porzioni delle nostre stesse comunità! Un virus che spinge a considerare Immigrati, Rom, Senza Documenti, come gente che ruba, violenta, diventa il nemico che minaccia la nostra sicurezza.

Come Missionari/e siamo profondamente indignati perché persuasi che ogni attentato perpetrato alla dignità della persona si afferma come radicale negazione di un comune progetto di umanità che insieme abbiamo la responsabilità di costruire.
La criminalizzazione dei Migranti e il conseguente tentativo di farne il capro espiatorio di una crisi sociale che ha ben altre radici, ci amareggia e ci spinge a dissentire dallo spirito che sembra prevalere nella società.
Ci sembra di riconoscere lo stesso virus che ha coinvolto, attraverso il crescente ricorso alla violenza, la logica della competizione e la manipolazione mediatico-politica, il nostro tessuto sociale, minandone le difese civili.
Ci preoccupa il rinnegamento dei valori portanti di una Costituzione in cui, come cittadini, ci sentiamo di identificarci e che, seppur faticosamente, ha offerto negli anni spunti e prospettive di solidarietà e civile convivenza.

Come discepoli di Cristo, infine, rimaniamo perplessi quando notiamo che episodi di intolleranza, giustizia sommaria, discriminazione ed esclusione abbiano potuto trovare terreno fertile anche in varie comunità cristiane.
Ci getta una luce particolarmente inquietante sul tipo di Vangelo e di evangelizzazione che in tutti questi anni la nostra Chiesa, cui apparteniamo e di cui siamo espressione, ha condotto.
Siamo infatti persuasi che il virus di cui sopra si contrasta anche attraverso la nostra predicazione, l’accoglienza evangelica e la testimonianza quotidiana di ospitalità.
Teniamo a esprimere solidarietà e vicinanza ai nostri fratelli e sorelle Migranti assicurando loro che non saranno mai soli in questo viaggio di speranza comune.
Invitiamo le nostre comunità e quanti/e hanno a cuore la dignità della persona, a contrastare la logica violenta dell’esclusione e della criminalizzazione dei Migranti.
Mettiamoci insieme per continuare a creare spazi di ospitalità e di dialogo, che soli assicureranno il germoglio di un futuro più umano per tutti.
Mai senza l’altro!

venerdì 9 maggio 2008

Cieli 2004


Il cielo non è solo il destinatario –assieme al governo di turno- delle nostre imprecazioni quando si mette a piovere e ci siamo immancabilmente dimenticati l’ombrello. Il cielo è anche, seppure raramente ce ne accorgiamo, uno degli spettacoli più grandiosi che ci siano offerti. Sul suo immenso palcoscenico si alternano come attori particolarmente versatili l’azzurro, il grigio, il blu, il rosso, il giallo e finanche il viola, dando vita a una suggestiva messinscena.

A questo spettacolo, alle emozioni che sa trasmettere e alle intuizioni che riesce a suggerire sono dedicate numerose opere dell’amica pittrice Maria Rocca. Alcune fra queste (10 sue tele e 32 suoi acquerelli) saranno in esposizione da oggi fino all’11 maggio presso il Centro Espositivo San Giovanni di Casarza Ligure (Ge), sito in Piazza Mazzini e aperto al pubblico dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 19.

Non mancate di farci un salto. Pure nel caso piovesse.


Maggiori informazioni su www.mariarocca.com



sabato 8 marzo 2008

Passione secondo Matteo: NUOVO incontro!

Domenica 9 marzo alle ore 21 il Centro Culturale Candiasco di Casarza Ligure avrà il piacere di ospitare nuovamente un incontro col violinista Mauro Luciani. Come domenica scorsa, al centro della serata, che si terrà sempre con ingresso libero presso le Opere Parrocchiali di via Sottanis 2 a Casarza Ligure, l'opera di J. S. Bach ispirata alla Passione di Cristo secondo l'evangelista Matteo. La scorsa settimana il tempo a nostra disposizione si era rivelato insufficiente per inquadrare in modo efficace quest'opera così che abbiamo ritenuto opportuno rinnovare l'invito al maestro Luciani per un'altra serata all'insegna di Bach. Siamo tutti invitati a partecipare. Sia chi c'era domenica scorsa (così da poter approfondire), sia chi non c'era (così da poter farsi un'idea).

mercoledì 27 febbraio 2008

Bach, Passione secondo Matteo: invito all'ascolto

Nuovo grande appuntamento a cura del Centro Culturale domenica 2 marzo alle 21, presso il Circolo A.N.S.P.I. Ritrovo di Casarza Ligure in via Sottanis, 2: in occasione dell'imminenza della festa di Pasqua abbiamo pensato, in continuità con il nostro percorso attraverso le arti, di fare tappa presso un capolavoro della musica classica, la Passione secondo Matteo di J.S.Bach.

Composta nel 1727 per l'Ufficio della Settimana Santa, quest'opera grandiosa è diventata col tempo un'icona musicale oltre ogni confessione religiosa e ogni occasione liturgica. La Passione Secondo Matteo però non è solo uno dei più grandi monumenti musicali di ogni tempo, essa costituisce una riflessione sospesa fra i due punti cardinali della vita di ogni uomo: il mistero dell'amore e quello della morte.

Ci accompagnerà, in questa serata di ascolto e approfondimento, un grande musicista e un attento studioso della musica di Bach: il violinista Mauro Luciani.

Diplomatosi in violino al Conservatorio Nicolò Paganini di Genova sotto la guida del maestro M. Ruminelli, Mauro Luciani (1956) ha tenuto concerti in numerose città italiane sia come solista che in varie formazioni cameristiche (duo, trio, quartetto, piccola orchestra). Per sei anni ha fatto parte dell'Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e dal 1980 è una delle prime parti dell'Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova. Autore di numerose canzoni per bambini, favole e commedie musicali, musiche di scena per vari tipi di rappresentazioni teatrali, collabora anche con artisti della musica leggera.


martedì 12 febbraio 2008

Il Papini sconsigliabile (ma pur sempre Papini)


Quella dei libri di Giovanni Papini non è sempre stata, quando ancora ai parroci si chiedevano indicazioni al riguardo, una lettura raccomandata. Anzi c’è stato un tempo in cui essa era comprensibilmente sconsigliata nelle sagrestie. Era il tempo dei libri del Papini preconversione, ancora lontano dalla sua memorabile e decisamente raccomandabile Storia di Cristo: scribacchino molto dotato, ma vagamente indemoniato che dava alle stampe pamphlet blasfemi come  Le memorie d'Iddio
In questo libretto di 81 pagine, scritto come se Dio parlasse in prima persona, Papini riprese le vecchie argomentazioni ateiste ("se Dio esistesse non permetterebbe il male", "Dio l'hanno inventato gli uomini", etc etc.) portandole allo stremo: Dio che, pentito della creazione, supplica gli uomini di cessare di credere in Lui così da scomparire per sempre. 
A pentirsi fu, invece, lo stesso Papini che, in punto di morte, pregò la figlia di bruciare tutte le copie ancora reperibili del libello. Piangeva al solo pensiero di esserne il responsabile.
Alla fede, come si suol dire, c'era arrivato per contrarietà.

mercoledì 6 febbraio 2008

Quando la fede diventa poesia

In occasione di una nuova Quaresima, ecco spulciati dalla rete, nel giorno del sedicesimo anniversario della sua scomparsa, alcuni audioscatti della grande poesia di David Maria Turoldo (1916-1992), lucido e appassionato cantore della fede.


venerdì 25 gennaio 2008

Leggere un libro di poesie mentre nei tg rimbalza la notizia della caduta del governo


Giovanni Descalzo (1902-1951)

L’incontro col poeta Enrico Rovegno non ha esaurito i suoi effetti al termine della serata nella quale si è svolto, ma –almeno per quanto mi riguarda- li sta ancora producendo. Sono state, infatti, le innumerevoli sollecitazioni di qualche giorno fa a farmi accostare nuovamente dopo tanto tempo ad un libro di poesie. Non il primo che mi sia venuto a mente e neppure un classico da letteratura approvata o da programmi ministeriali. Semplicemente un libro a me molto caro che mi andava di riscorrere alla luce di quanto ascoltato venerdì scorso. La Vana fatica di Giovanni Descalzo, una raccolta postuma di tutta l’opera poetica del poeta sestrino scomparso prematuramente cinquantasette anni or sono. Partito con l’intenzione di leggere qualche verso soltanto, ho finito per rileggerlo tutto. Ho fatto presto. Mi ha fatto bene.

La vana fatica

Perché scandire ritmi

su parole sonanti,

ripetute con metro variato?

Odile in me le voci, i canti, gli echi,

le pause, i silenzi:

io sono il mare che crea,

tu sei la risonanza che ripete:

non è vano il tuo verso?

Sestri Levante, 1928-1930


Giovanni Descalzo, Risacca

lunedì 21 gennaio 2008

Incontro con il poeta Enrico Rovegno


Tema importante, relatore brillante, atmosfera conciliante. Questi sono stati i principali ingredienti della succulenta “pietanza culturale” offerta venerdì scorso dal Centro Culturale Candiasco grazie a Enrico Rovegno. Un piatto casereccio eppure raffinato. Una dotta lectio magistralis liberata  dai "dallaltoinbassismi" dell'accademia. Un tono cordiale per una relazione originale, appassionante e ricca di squisite citazioni. In altre parole: per chi c'era una serata diversa da tante serate uguali, un'occasione perduta per gli altri.



Ancora un sentito ringraziamento a Enrico Rovegno per la sua affabile disponibilità e al Gruppo Ritrovo per la sua consueta ospitalità. Alla prossima.

venerdì 11 gennaio 2008

La poesia c'è


“È ancora possibile la poesia?”

Eugenio Montale


No. La poesia non è morta. Ancora qualcuno la legge, la scrive, la fa. Ancora qualcuno l’avverte di volta in volta come un sollievo, uno sfogo, un’esigenza insopprimibile. Ancora qualcuno la vive. Con passione.

Nonostante non sia facile a credersi, è così. La ricerca del bello, del sublime, del vero è universale. Come dire? È necessaria in senso filosofico: non può non essere. Magari assume forme, tendenze, espressioni diverse rispetto al passato; ma c’è, in ogni luogo e in ogni epoca. Anche oggi.

Per sincerarcene abbiamo pensato di confrontarci con Enrico Rovegno.

Il poeta e scrittore chiavarese, in forza della sua triplice veste di autore di versi, critico letterario e professore di lettere, darà prova dell’attualità della poesia, ci illustrerà la sua vitalità e la sua essenzialità, argomenterà la sua decisa risposta affermativa all’interrogativo montaliano sulla possibilità della poesia.

L’incontro, al quale tutti siamo calorosamente invitati a partecipare, si terrà venerdì 18 gennaio alle ore 21 sempre presso il Ritrovo Parrocchiale A.N.S.P.I. di Casarza Ligure (via Sottanis, 2). Vi aspettiamo.



Enrico Rovegno, nato a Genova nel 1950, sposato e padre di due figli, insegna Lettere nella scuola media superiore. Ha pubblicato saggi: Per entrar nel buio - Lettura di Finisterre di Eugenio Montale, Egic 1994; Leggendo Res amissa di Caproni: il Gelo e l'ultima caccia, in AA.vv., Studi di Filologia e Letteratura offerti a Franco Croce, Bulzoni, 1997 e ha collaborato, inoltre, con recensioni, articoli e saggi alle riviste "Rassegna della letteratura italiana", "Resine", "Quinta generazione", "Nuova prosa", e al quotidiano "Avvenire". I suoi romanzi Vigilia e Le mele di Zurbaran sono stati editi da Marietti rispettivamente nel 1987 e nel 1992. Ha pubblicato anche racconti (Il gallo, la luna e la paura, Sagno 1987; Piccolo manuale di fauna alternativa, in Nuova Prosa, 1989) e tree volumi di versi (I corvi di Elia, Forum, 1979, Sul Dorso del pesce, Ecig, 1988 e Ad familiares, De Ferrari, 2005).

martedì 8 gennaio 2008

Tutta la vita per un verso

"...Oh, ma con i versi si fa ben poco, quando li si scrive troppo presto. Bisognerebbe aspettare e raccogliere senso e dolcezza per tutta una vita e meglio una lunga vita, e poi, proprio alla fine, forse si riuscirebbe poi a scrivere dieci righe che fossero buone. Poiché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti (che si hanno già presto), sono esperienze. Per un solo verso si devono vedere molte città, uomini e cose, si devono conoscere gli animali, si deve sentire come gli uccelli volano, e sapere i gesti con cui i fiori si schiudono al mattino. Si deve poter ripensare a sentieri in regioni sconosciute, a incontri inaspettati e a separazioni che si videro venire da lungi, a giorni d'infanzia che sono ancora inesplicati, ai genitori che eravamo costretti a mortificare quando ci porgevano una gioia e non la capivamo (era una gioia per altri), a malattie dell'infanzia che cominciavano in modo così strano con tante trasformazioni così profonde e gravi, a giorni in camere silenziose, raccolte, e a mattine sul mare, al mare, a mari, a notti di viaggio che passavamo alte rumoreggianti e volavano con tutte le stelle, e non basta ancora poter pensare a tutto ciò. Si devono avere ricordi di molte notti d'amore, nessuna uguale all'altra, di grida di partorienti, e di lievi, bianche puerpere addormentate che si richiudono. Ma anche presso i moribondi si deve essere stati, si deve essere rimasti presso i morti nella camera con la finestra aperta e i rumori che giungono a folate. E anche avere ricordi non basta. Si deve poterli dimenticare, quando sono molti, e si deve avere la grande pazienza di aspettare che ritornino. Poiché i ricordi di per se stessi ancora non sono. Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto, senza nome e non più scindibili da noi, solo allora può darsi che in una rarissima ora sorga nel loro centro e ne esca la prima parola di un verso."
Rainer Maria Rilke (1875-1926)
da "I quaderni di Marte Laurids Bridge"

martedì 1 gennaio 2008

Occhi bagnati di risurrezione

Come augurio per un nuovo buon 2008, il Centro Culturale Candiasco vuole offrirvi, in questo primo giorno dell'anno, la suggestiva intervista realizzata l'estate scorsa con Padre Mauro Armanino. Missionario dal 1984 della Società delle Missioni Africane, Padre Mauro è stato l'unico occidentale a rimanere a Monrovia durante la recente guerra civile liberiana (1999-2003). In tre tappe la testimonianza toccante di una voce fuori dal coro: un uomo, un profeta che ha avuto "il privilegio di vedere il mondo dal basso, cioè da un luogo di verità."